Intervista Disagio Giovanile

CRONACA 3 FEB 2025 - 8:00

Disagio giovanile: quali segnali, quali strategie e metodologie didattico educative. INTERVISTA a Gilda Tempesta

Di Anselmo Penna

Intervista Dott.ssa Gilda Tempesta, Pedagogista esperta in organizzazione scolastica e innovazioni didattiche-metodologiche, componente del Direttivo Anpe, Psicologa esperta in valutazione e riabilitazione neurocognitiva dell’età evolutiva e dell’adulto, componente del Comitato Scientifico SIMPE ETS Puglia (Società Italiana Medici Pediatri).       www.studiogildatempesta.com


Isolamento sociale, ansia, mancanza di motivazione e di iniziativa, apatia, frequenti sbalzi d’umore, sentimenti di disperazione, cambiamenti nell’aspetto fisico e mancanza di cura dello stesso, alterazione del ciclo sonno-veglia, difficoltà nell’apprendimento, scarso rendimento scolastico; sono questi alcuni dei sintomi che molti ragazzi manifestano tanto nel contesto familiare, quanto in ambito scolastico. 

Ragazzi e giovani studenti con limitate capacità reattive, che risultano scoraggiati e restano fermi, fossilizzati su prospettive future negative, vivono con fragilità e insicurezza nella loro solitudine.

Il disagio giovanile, vissuto da alcuni studenti, espone gli stessi ad uno stato di necessità, una vera richiesta di aiuto a cui il personale scolastico ed educativo è tenuto a rispondere.

Va riconosciuto un ruolo fondamentale alla Socializzazione ed alla Comunicazione aperta tra docenti e studenti, intesa non solo come capacità di veicolare conoscenze ed informazioni, ma soprattutto come capacità empatica di relazionarsi con l’altro per comprendere lo stato emotivo altrui. La comunicazione è fondamentale nel processo di socializzazione e di costruzione delle relazioni interpersonali. Una buona comunicazione tra le figure coinvolte nel contesto scolastico può implementare la cooperazione, permettendo di individuare le situazioni problematiche e favorendo un positivo supporto rivolto non solo al singolo, ma anche al gruppo. 

Diverse strategie metodologiche-didattiche risultano efficaci per favorire la comunicazione: cooperative learning, learning by doing ed altre. Tra queste risulta sicuramente innovativa la Warm Cognition, nella traduzione letterale “apprendimento caldo”. Gli studenti, protagonisti attivi del processo di apprendimento, sono incoraggiati ad esprimere le proprie emozioni, comunicando e condividendo le personali riflessioni sugli argomenti di studio in un dinamico confronto culturale al fine di superare l’ascolto passivo tipico della tradizionale lezione didattica in cui il docente spiega alla classe. Coinvolto attivamente ed emotivamente nella lezione, lo studente manterrà costanti i livelli di attenzione, ottimizzando i risultati dell’apprendimento.

La principale finalità è quella di creare un positivo e dinamico clima interattivo nel gruppo classe, consentendo di rispondere ai bisogni personali di socialità, stima e appartenenza, sviluppando competenze intrapersonali ed interpersonali, secondo la teoria delle intelligenze multiple di H.Gardner. Potenziando così competenze socio-affettive-relazionali di ciascun studente, confrontando e valorizzando le singole diversità nel gruppo classe.

Comunicazione, ascolto, mediazione, sono tra le competenze richieste ad ogni insegnante disposto ad aiutare lo studente in difficoltà, al fine di sostenerlo nel percorso di crescita insieme. In un clima di condivisione e comprensione, lontano dall’isolamento, l’alunno sarà così motivato e valorizzato, sostenuto nella delicata fase di vitale ripresa.

I giovani oggi sono coinvolti nel dinamico cambiamento sociale e ambientale, pertanto secondo le indicazioni del Rapporto annuale 2024 dell’Istat occorre: “investire nell’istruzione, ciò significa non solo fornire conoscenze, ma anche incoraggiare lo sviluppo delle capacità critiche, creative e relazionali che sono essenziali per orientarsi nella vita e godere appieno dei propri diritti. È, d’altra parte, compito affidato dalla Costituzione al sistema educativo quello di essere inclusivo e accessibile a tutti, garantendo che nessun talento venga sprecato e che ogni individuo abbia la possibilità di realizzare il proprio potenziale”. 







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